Foto: Manuel Bustelo
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#Divelocal: la nuova dimensione della subacquea locale

Attenzione: la situazione epidemiologica e normativa è in costante evoluzione, e faremo del nostro meglio per tenervi informati sugli sviluppi. Le attività subacquee potrebbero essere limitate in alcuni Paesi ed aree. Vi suggeriamo di rimanere aggiornati sulle ultime normative e restrizioni emanate dalle autorità nazionali, regionali, locali o amministrative del vostro Paese di residenza. Potete anche consultare la mappa della situazione per la subacquea, pubblicata da PADI.

C'è qualcosa di nuovo, organico ed entusiasmante nel mondo subacqueo, che è nato in risposta alla pandemia da Covid-19 ed è probabilmente generato dalla nostra innata predisposizione all'esplorazione. Parlo, naturalmente, del crescente movimento che sta rimettendo al centro le immersioni locali e la riscoperta dei siti più vicini a noi, che si tratti di bacini d'acqua, fiumi, laghi, spiagge o grotte sommerse.

"Non è necessario viaggiare per vivere un'avventura", spiega Cristian Pellegrini, direttore marketing di DAN Europe. "Se non ci sono le condizioni per viaggiare in sicurezza, concentrati sulle immersioni locali. Il team DAN sarà sempre con te, anche lì".

Questo nuovo focus sulle immersioni locali è la spinta della quale abbiamo bisogno per aiutare e sostenere il nostro amato sport in tempi complicati. E' anche, per ognuno di noi subacquei, un'opportunità di crescita e pesino l'occasione di riscoprire le nostre radici. Dopotutto, è così che è iniziata l'immersione ricreativa!

Il giorno in cui la subacquea si fermò

Sono passati alcuni mesi da quando la pandemia ha iniziato a diffondersi sul pianeta oceano, bloccando gran parte dei Paesi, mettendo sottosopra vite e aziende. Sulla situazione ho pubblicato, insieme all'amico ed editore Stephan Whelan (DeeperBlue.com) un articolo che esaminava l'ampiezza dell'impatto che ha avuto il virus sulla comunità subacquea. Il titolo era apocalittico: "The Day The Diving Stood Still" – Il giorno in cui la subacquea si fermò.

All'epoca avevamo poche informazioni sulla situazione che stavamo affrontando. Pensavamo che la pandemia potesse durare fino all'estate, e abbiamo ipotizzato se, e come, l'industria sub potesse sopravvivere a una chiusura di tre, quattro o anche sei mesi. Attualmente il virus è ancora presente in molte aree del mondo, e gli analisti ipotizzano che i problemi relativi ai viaggi internazionali – avete controllato le tariffe aeree ultimamente? – continueranno ancora per molto, forse per anni. Forse le nostre aspettative iniziali erano fin troppo ottimistiche.

Tra le altre cose, la pandemia ha dimostrato in modo drammatico quanto la nostra vita e cultura come subacquei siano strettamente legate ai viaggi, sia nazionali che internazionali. Che si tratti di seguire corsi, frequentare eventi, fotografare la vita marina o prenotare una vacanza in liveaboard o verso una destinazione esotica, fino alla pandemia una buona immersione per noi significava salire su un aereo, il più delle volte diretti verso un territorio straniero.

Il richiamo degli abissi

Fortunatamente, quello dei subacquei è un popolo instancabile e con un'irresistibile propensione a immergersi. Era solo una questione di tempo: quando le restrizioni locali hanno iniziato ad allentarsi, è iniziato l'assalto alle fonti d'acqua più vicine: grotte, laghi, spiagge… Indicando la rotta da seguire, all'intero settore.

PADI, che probabilmente resta l'agenzia didattica più nota, è stata tra le prime organizzazioni ad cogliere questa tendenza e a rendersi conto della sua importanza per la ripresa. Ha impiegato ampie risorse per riportare i subacquei in acqua e gli ha dato a questa campagna un hashtag, #divelocal. Ha aiutato i professionisti del settore a recuperare terreno.

A partire da marzo, PADI ha condotto oltre 400 webinar della serie Business Survival ed ha ampliato la sua offerta eLearning. In aprile ha prodotto il video Love, Your Local Dive Shop, una mappa globale sullo stato delle immersioni in tempi di Covid-19 e la PADI Adventure App, che aiuta gli utenti a trovare siti d'immersione vicino a loro. E' stato solo l'inizio: per tutta l'estate PADI ha tenuto webinar che promuovono la subacquea locale in tutta Europa e in alcune parti dell'Asia. Chi è il prossimo a fare un try-dive?

La spinta nelle pubbliche relazioni ha generato centinaia di articoli e blog su testate importanti,  come la BBC, Forbes, il Guardian, National Geographic, MSN Singapore, il Sun, USA Today, il Washington Post, Women's Health. Un esempio? "Durante il lockdown, imparare a fare immersioni da casa vostra" E ancora: "Come la comunità subacquea sta navigando le acque inesplorate della pandemia".

Altri brand del settore, come Cressi, Fourth Element, Girls that Scuba, Mike Ball Expeditions, RAID, Scubapro, Shearwater ed SSI per citarne alcuni, hanno seguito l'esempio: il movimento #Divelocal era nato!

"Siamo sulla stessa lunghezza d'onda. PADI ha tracciato il solco, noi siamo felici di unirci a loro e ad altri partner chiave del settore", sottolinea Pellegrini. "È una delle poche iniziative su cui siamo tutti d'accordo: promuoviamo insieme l'immersione locale".

Pensa globale, immergiti locale

È utile ricordare che le immersioni sono iniziate come un'attività prettamente locale. All'inizio, non c'erano viaggi organizzati per sub, non c'erano liveaboard o destinazioni specifiche, e spesso le attrezzature, tra cui maschere, pinne, mute, torce, reel, piastre e dispositivi di galleggiamento (ricordate i primi GAV spartani?) erano quasi fatti in casa.

Ricordo ancora il mio primo corso in mare aperto, a metà degli anni '70. Facevamo immersione in un sito vicino chiamato "la diga ", una spiaggia ghiaiosa delimitata da un frangiflutti a forma di L, lunga diverse centinaia di metri. È lì che gli istruttori portavano di solito i loro studenti. La visibilità era inferiore a due metri, ma era l'unica distrazione per evitare di battere i denti nell'acqua a 9ºC, nonostante la mia tuta in neoprene da 7mm. "Ti assicuro che le prossime andranno meglio" prometteva l'istruttore, mentre tornavamo verso riva. Fortunatamente, come avrei appreso più tardi, aveva ragione.

Ora, nel bel mezzo della pandemia, abbiamo una nuova opportunità di passare un po' di tempo a rivisitare ed esplorare i siti d'immersione più vicini a noi, e speriamo di scoprirne di nuovi. Ci sono diversi potenziali vantaggi. In primo luogo, questa è l'opportunità per esplorare siti che potreste non aver visitato da un po' di tempo, o siti locali in cui non siete mai stati. Siate coraggiosi, provate ad immergervi in un posto nuovo!

È anche un'opportunità per provare attrezzature diverse. Le acque locali sono un po' fredde per i vostri gusti? Perché non investire su una muta più calda, e su un corso di specialità stagna? Non sareste i soli. Fourth Element sta registrando un'impennata di vendite di mute stagne in Cina, un fenomeno mai visto prima. Potreste anche provare uno scooter subacqueo (DPV, o Veicolo di Propulsione Subacquea) così da poter esplorare insieme al tuo buddy il reef locale, o le formazioni sommerse che offrono i siti vicini. Riesci a scorgere tutte le possibilità?

In alternativa, puoi ampliare la tua formazione subacquea frequentando un corso in loco. Molte agenzie didattiche hanno ampliato i loro corsi online per integrare la formazione pratica da parte di istruttori locali. Alcune, come RAID, offrono corsi online completamente gratuiti. Vuoi seguire quel corso Nitrox, o sulla teoria della decompressione, specialità stagna, DPV, apnea, fotografia subacquea o migliorare la tua galleggiabilità e assetto? C'è una pletora di corsi che ti aspetta: nutri la tua mente!
Ancora meglio, questo potrebbe essere il momento ideale per il vostro partner o altri membri della famiglia per imparare finalmente ad immergersi. Penso che hai capito dove voglio arrivare.

O forse vuoi dare il tuo contributo per salvare il pianeta? Perché non partecipare a progetti locali di pulizia e conservazione? Conosci Project Aware? Puoi anche diventare citizen scientist e iniziare ad esplorare, documentare e proteggere il tuo habitat locale con il Project Baseline. In breve: Pensa globale, immergiti locale!

DAN è sempre vicina a te

Ironia della sorte, DAN è nato nei primi anni '80, prima del boom dei viaggi subacquei in destinazioni come Sharm El Sheikh, Malta, le Maldive (vedi l'articolo Necessità, madre di ogni invenzione. Come è nata l'assicurazione sub). Spirito dei tempi: ora c'è una maggiore attenzione e sostengo alle immersioni locali.

E visto che si inizia sempre dal buon esempio, il team subacqueo del DAN ha recentemente avviato un progetto di citizen science nella Riserva Naturale delle Sorgenti del Pescara. Un sito protetto, di estrema bellezza, a poco più di mezz'ora dagli uffici DAN.

L'indagine, portata avanti con biologi marini e con la Direzione della Riserva, fornirà dati importanti per monitorare tipo, distribuzione e stato di salute del Gambero di fiume (Austropotamobius pallipes italicus), specie autoctona a rischio estinzione, che popolano la riserva. Questo è solo uno dei progetti a carattere locale a cui il team partecipa. 

Un altro modo per sostenere la comunità sub è offrire diverse opzioni di affiliazione, per supportare in modo specifico le immersioni locali. La prima è l'iscrizione base al DAN, che non include l'assicurazione, ma garantisce l'accesso 24/7 alla centrale d'emergenza e la consulenza medica, l'accesso al MyDAN e la sempre utile applicazione DAN per smartphone.

Un altro aspetto importante è l'assicurazione sub, fondamentale in caso d'emergenza. Come probabilmente sapete, anche se il vostro Paese di residenza ha un solido sistema sanitario nazionale, è improbabile che i servizi d'emergenza abbiano le conoscenze specialistiche e offrano l'assistenza necessaria in caso d'incidente subacqueo, o che il sistema nazionale copra per intero le terapie iperbariche. La copertura DAN risponde a tutte queste esigenze. 

Con il mercato in continuo cambiamento, DAN sta anche lavorando a nuovi prodotti assicurativi, per venire sempre più incontro alle esigenze della comunità sub, tenendo conto della situazione attuale e con un'enfasi particolare sulle attività subacquee locali.

 

"Anche se il vostro Paese di residenza ha un solido sistema sanitario nazionale, è improbabile che i servizi d'emergenza abbiano le conoscenze specialistiche e offrano l'assistenza necessaria in caso d'incidente subacqueo, o che il sistema nazionale copra per intero le terapie iperbariche."

Invitiamo tutti gli appassionati sub a condividere e celebrare le immersioni locali. Puoi usare #divelocal #divesafe nei tuoi post sui social media e taggare @DANEurope. Se hai una storia interessante che vuoi condividere, inviaci un messaggio a [email protected]

"Ogni Paese ha posti speciali dove immergersi", spiega Laura Marroni, Vice President di DAN. "Non sempre l'acqua è calda e limpida o i pesci colorati, ma puoi trovare bellezza e maestosità inaspettate anche vicino casa. E questo che si tratti di relitti di epoca vichinga nel gelido Mare del Nord, di immersioni in fiume o in sorgenti di montagna, come abbiamo fatto recentemente a Pescara, o scoprire grotte di acqua termale a Budapest o in Toscana, o sorprendersi a scoprire quanti tipi di nudibranchi si possono riconoscere in un'immersione in spiaggia sull'Adriatico".

"Non lasciamo che nulla ci impedisca di esplorare il mondo sommerso che ci circonda. Ricorda  anche che con DAN hai sempre un compagno di immersione silenzioso e premuroso al tuo fianco".


Prima di immergerti controlla che la tua iscrizione al DAN sia ancora attiva. Se no, iscriviti o rinnova su www.daneurope.org.

L'iscrizione al DAN ti garantisce i servizi del più grande network internazionale di assistenza ai subacquei ed intervento in emergenza.


Informazioni sull'autore

Michael è un giornalista ed esperto, vincitore di diversi premi, che da decenni scrive di subacquea e di tecnologia subacquea. Ha coniato il termine “subacquea tecnica” (in inglese, “technical diving”). I suoi articoli sono stati pubblicati su riviste quali Alert Diver, DIVER, Quest, Scientific American, Scuba Times, Sports Diver, Undercurrent, Undersea Journal, WIRED e X-Ray. Ha fondato ed è stato redattore capo di aquaCORPS, che ha contribuito ad avvicinare la subacquea tecnica alla subacquea tradizionale. Inoltre, è l’organizzatore delle conferenze Tek, EuroTek e AsiaTek.

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