Premio “Tridente D’oro” ad Alessandro Marroni

L’Accademia Internazionale di Scienze e Tecniche Subacquee ha insignito del prestigioso premio “Tridente d’Oro” il Presidente di DAN Europe, Dott. Alessandro Marroni. Nella comunità subacquea molti potrebbero domandarsi cosa sia questo premio e perché esso sia così importante per chi ama divertirsi immergendosi, tanto da essere stato definito “il premio Nobel della subacquea”. Cerchiamo quindi di avere una idea più chiara dell’Accademia e del Tridente d’Oro.

Per farlo dobbiamo compiere un salto a ritroso di più di 50 anni, fino al 1960. La subacquea sportiva comincia a diventare un’attività dirompente sulle coste del Mediterraneo. La figura del “cacciatore subacqueo” visto come «coraggioso sfidante degli Abissi, che scende nel blu con una bombola sulle spalle per catturare, con difficili e dure lotte, prede grandi e pericolose» comincia a diventare di moda e a manifestare un suo fascino nei confronti delle belle donne sulla spiaggia. Tanto è che in Italia questo personaggio è celebrato da una canzone che nell’estate del 1962 avrà grande successo: “Pinne, fucile ed occhiali”, dove gli “occhiali” indicano quella che presto diventerà per tutti la maschera subacquea. Nello sviluppo della subacquea mediterranea Francia e Italia sono probabilmente le nazioni più avanzate. L’anno prima, il 1959, in Francia era stata fondata la C.M.A.S., la prima confederazione mondiale di attività subacquee, nata da una costola della C.I.P.S., la confederazione mondiale della pesca sportiva. Primo presidente della C.M.A.S. fu il famoso Comandante Jacques-Yves Cousteau, punto di riferimento mondiale per la subacquea degli anni ’50. Primo Vicepresidente e Presidente del Comitato Sportivo fu l’ex uomo-rana italiano Comandante Luigi Ferraro.

Già da dieci anni a Milano era operativo il circolo subacqueo Goggler Club, fondato dal giornalista Gianni Roghi. Dal 1959 esisteva persino una rivista interamente dedicata alle attività subacquee, Mondo Sommerso, che fu fondata da Goffredo Lombardo, patron della società cinematografica Titanus.

Insomma per quella che si autodefiniva “tribù delle rocce” gli anni ’60 erano un periodo di grande crescita, sebbene le aziende non fossero tanto numerose e scuole e circoli operavano ancora a livello poco più che embrionale.

In questa situazione un gruppo di personalità della subacquea scelgono di organizzare una “Rassegna Internazionale delle Attività Subacquee”, una manifestazione in cui fare incontrare scienziati, giornalisti, campioni, semplici appassionati, fotografi, cineasti, scrittori, progettisti, aziende ecc. Il tratto comune doveva essere la passione per la subacquea…. E dovevano averne tanta, perché come sede non fu scelta una grande città o una località costiera continentale, ma una piccola isola sperduta nel blu del Mar Tirreno, fino ad allora nota più che altro come luogo di “confino politico”: Ustica.

In questa meravigliosa “capitale dei sub”, come da allora fu definita l’isola, durante la prima edizione della rassegna – svoltasi proprio nel nostro anno, il 1960 – vennero assegnati i primi riconoscimenti del premio “Tridente d’Oro”, ideato per l’occasione con l’intento di onorare chi si dedicava con grande dedizione allo studio e alla divulgazione del mare, in tutti i suoi aspetti, dalla biologia all’archeologia, dall’esplorazione al giornalismo, dalla fotografia alla documentazione televisiva e cinematografica, dalla medicina all’ingegneria. Chi ottiene il premio entra di diritto nell’Accademia Internazionale di Scienze e Tecniche Subacquee con il titolo di “Accademico”.

Fra gli Accademici delle prime edizioni ci sono, come ovvio, molti pionieri dei diversi campi delle attività subacquee: Raimondo Bucher, Jacques-Yves Cousteau, Hans Hass, Luigi Ferraro, Hannes Keller, Jacques Piccard, Walt Disney, Duilio Marcante, Enzo Maiorca, Gianni Roghi, Folco Quilici, Victor De Sanctis, Giorgio Bini, Nino Lamboglia, Goffredo Lombardo.

Nel corso degli anni, quindi, diversi “Accademici” hanno infoltito i ranghi dell’Accademia, il cui scopo resta comunque lo sviluppo, la conoscenza e la divulgazione delle attività subacquee (scientifiche, tecniche, artistiche, culturali, divulgative e sportive) e la diffusione della cultura del mondo sottomarino in un contesto interdisciplinare. L’Accademia peraltro è riconosciuta dal Réseau des académies des pays méditerranéens dell’UNESCO e fa parte dell’Advisory Board del Research Project Cognitive Robots for Cooperation with Divers in Marine Environments, finanziato dalla Commissione Europea.

Da questo anno anche il Presidente di DAN Europe è un “Accademico”. Lo storico premio “Tridente d’Oro” gli è stato infatti consegnato lo scorso 27 settembre, nell’ambito di una cerimonia svolta presso l’Università Alma Mater Studiorum di Bologna.

Molto interessante la motivazione dell’assegnazione: «Ad Alessandro Marroni, per aver messo la sua esperienza medica e tecnica a disposizione di migliaia di subacquei, fondando il DAN Europe di cui è tuttora Presidente. Ha seguito le prime attività italiane di immersione in alto fondale e saturazione in Italia e all’estero. Impegnato nello sviluppo della ricerca interdisciplinare subacquea ha portato l’esperienza maturata nel settore professionale e ricreativo al servizio della medicina e della sicurezza dell’immersione negli anni del massimo sviluppo della subacquea. Ha ricoperto ruoli di presidenza o direttivi nelle principali società scientifiche di medicina subacquea ed iperbarica mondiali”. Il Tridente d’Oro premia quindi il Presidente soprattutto per la sua grande competenza e disponibilità, ma lo elogia anche come fondatore di DAN Europe, ed è quindi indirettamente un riconoscimento che va a tutto lo staff, sempre impegnato per la sicurezza dei subacquei, e a tutti i membri che sostengono continuamente DAN Europe. Congratulazioni a tutti!

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