Scooter subacqueo, un’esperienza per due
Le attrezzature oggi in uso per l’attività subacquea potrebbero sembrare molto diverse da quelle utilizzate da un pioniere come Jacques-Yves Cousteau.
In realtà, gli elementi base restano gli stessi: ci si immerge con una bombola di aria compressa, usando maschera, snorkel e pinne. Da qualche anno esistono però accessori e strumenti che rendono l’esperienza dell’immersione non solo più sicura e piacevole, ma anche, volendo, più “dinamica”: parliamo degli scooter subacquei, sperimentati nelle loro prime, rudimentali versionianche dal Comandante Cousteau per le sue mitiche spedizioni.
Gli scooter eliminano la fatica di usare le gambe e consentono di spostarsi velocemente in immersione, ma ai tempi di Cousteau erano appannaggio di pochi professionisti speleologi e subacquei, dati i costi esorbitanti e la scarsa maneggevolezza. Da qualche anno sono però sul mercato alcuni modelli prodotti in serie, con ingombro e peso ridotto, comandi semplici e prezzi decisamente più accessibili. Realizzati con tecnopolimeri e ABS antiurto, muniti di maniglioni laterali su cui sono collocati i comandi, gli scooter subacquei sono costruiti per resistere a profondità di 40/50 metri, alimentati da batterie elettriche stagne per un’autonomia variabile dai 40 ai 60 minuti, forniti di sistemi anti-allagamento del motore e predisposti per raggiungere i 3,5/4 Km l’ora.
Oltre a queste caratteristiche generali, comuni a tutti i modelli in commercio, ogni casa costruttrice escogita particolarità tecniche per distinguere il proprio prodotto dagli altri. L’ultimo, originale arrivato è uno scooter grazie al quale è possibile fare elettrizzanti, romanti che passeggiate subacquee: è infatti costruito per portare due persone. Un simpatico, agile veicolo, che può essere pilotato senza permessi particolari; i passeggeri possono anche usufruire di uno speciale casco che permette una visione quasi completamente priva di distorsioni. Dotato di un’autonomia di 70 minuti, lo scooter biposto ha due motori che permettono di muoversi indifferentemente in orizzontale o in verticale, ad una velocità di 5 km orari e fino a 12 metri di profondità: non saranno le classiche “20.000 leghe”, ma di sicuro un’esperienza unica e, soprattutto, condivisa.