Intervista ad Adel Taher, DAN Egypt

Direttore del Centro medico iperbarico (HMC) di Sharm el Sheikh e Dahab, in Egitto, e istruttore subacqueo dagli anni ottanta, il Dott. Taher è considerato uno dei massimi esperti mondiali in medicina iperbarica.

D: Può riassumere brevemente la storia del DAN Europe in Egitto?

R: Questa è una domanda molto difficile, perché il DAN Europe era già in Egitto prima che il DAN Egypt fosse in Egitto. Da quando esiste il DAN Europe, qui abbiamo visto subacquei assicurati col DAN Europe. I turisti stranieri vengono a fare immersioni nel Sinai dal 1982, da prima che aprissimo la nostra camera iperbarica e, con essa, il DAN Egypt. Alla fine degli anni ’80 iniziammo a vedere i primi incidenti, ma non c’erano camere iperbariche. Quando chiamavamo la MFO, Multi-National Force and Observers, venivano; noi assistevamo con le visite e, se si trattava di un incidente grave, il paziente veniva trasportato in elicottero a Eilat, in Israele, per le cure. Ma c’era un problema quando erano degli egiziani ad avere incidenti subacquei, perché non potevamo mandarli in Israele per via degli accordi di Camp David. Avere una camera iperbarica qui divenne una necessità impellente. Riuscimmo a rendere operativo il centro medico iperbarico il 10 marzo 1993 e, qualche mese più tardi, fondammo il DAN Egypt. Ovviamente, era nel corso naturale degli eventi che il DAN Egypt si affiliasse con il DAN Europe. Il DAN Europe era il nostro fratello maggiore, ci dava tutto il supporto e la formazione di cui avevamo bisogno. Gli eravamo molto grati per averci preso sotto la sua ala protettrice. Noi speriamo di avere un giorno abbastanza uffici in Medio Oriente da poter fondare un DAN Middle East e prendere altri sotto la nostra ala. Saremo sempre estremamente riconoscenti per l’assistenza, la comprensione e l’aiuto che riceviamo.

D:
Dott. Adel, dopo aver esaminato alcune delle nostre statistiche, ho notato che negli ultimi cinque anni la maggior parte degli incidenti che avvengono nel Nord Africa, e anche nel Medio Oriente, sono in Egitto. Dopo quanto tempo dall’installazione della camera iperbarica si è verificato l’aumento del turismo? E qual è la situazione oggi?

R: Cominciamo dall’inizio. Quando iniziammo a ricevere turisti da Israele nel 1982, il turismo subacqueo in questa zona era ancora molto limitato; gli incrementi furono minimi finché la camera iperbarica non arrivò, nel 1993. Per quanto io ami Sharm, devo ammettere che è la camera iperbarica che ha dato un enorme contribuito al suo successo come destinazione per il turismo subacqueo. Appena la camera entrò in funzione, un paio di avvenimenti segnarono la strada per il futuro… per cominciare, le prime terapie che somministrammo ebbero un’ottima risonanza all’estero, soprattutto in Europa. Le televisioni parlavano della nostra attività, facendo sapere che la nuova camera iperbarica in funzione a Sharm el Sheik sembrava fare molto bene il suo lavoro. Il secondo avvenimento fu la guerra nella ex Jugoslavia: molti europei (soprattutto italiani, che in precedenza andavano sull’Adriatico) cercavano una destinazione vicina che offrisse sole, mare, e prezzi contenuti. Così “scoprirono" Sharm el Sheik. Da quel giorno abbiamo visto investitori venire a fare foto alla camera iperbarica, andare ad accaparrarsi un appezzamento di terra dal governo, scattare qualche foto al terreno, andare dai maggiori operatori turistici italiani a firmare contratti per 5 … 6 … 7 anni, ottenere un prestito in banca, e avviare i loro resort.

Sono certo che nessun’altra città al mondo ha visto uno sviluppo veloce come quello di Sharm el Sheik tra il 1994 e il 1999 (poi lo sviluppo ha rallentato un po’). Con questo afflusso "magico" gli hotel spuntavano come funghi. La città iniziò ad ospitare enormi quantità di subacquei e cominciammo a vedere un incremento notevole nel numero di incidenti. Bisogna tenere presente che i siti di immersione in Egitto non sono solo nel Sinai del Sud; ci sono anche Hurghada e tutta la costa fino al Sudan. Sharm, ossia il Sinai del Sud, riceve da solo tra i 700.000 e gli 800.000 subacquei ogni anno; se si calcola che la maggior parte di subacquei rimane una settimana e fa mediamente 2-3 immersioni al giorno, è comprensibile che l’Egitto sia in cima alla lista per gli incidenti subacquei.

Altra cosa veramente importante, non solo per noi ma anche per le compagnie di assicurazione, è che qui nel Sinai abbiamo mantenuto la buona reputazione riguardo le cure: non eccediamo con le terapie né facciamo trattamenti non necessari. Questo ci ha dato credibilità, soprattutto nel rapporto con le compagnie di assicurazione.

D:
Qual era il nome della tua prima camera?

R:
Adel’s baby ‘baric-

D:
Dopo diversi anni di lavoro impeccabile, ho visto che la “bambina” ha ora una bellissima sorella maggiore.

R:
Allora … mettiamo le cose nella giusta prospettiva. Sì, la piccola baby ‘baric ha una grande e magnifica sorella, una Haux-STARMED 2000/200 in grado di ospitare fino a 12 pazienti, con un’anticamera (blocco esterno) molto ben attrezzata, e completamente costruita su specifiche personalizzate. Si tratta di una delle poche camere in Medio Oriente utilizzate per i subacquei sportivi che ha un ventilatore iperbarico Siaretron 1000, un modello speciale, ed un monitor avanzato e versatile dei segni vitali; è inoltre dotata del miglior sistema antincendio iperbarico del mondo e di una capacità di miscelazione di gas non comune in altre camere – produciamo noi stessi nitrox 40/60, nitrox 50/50, heliox 50/50 e abbiamo così ampia libertà nella scelta di una tabella per la terapia … Abbiamo una grande riserva d’aria, due fantastici compressori ad alta pressione… E’ proprio un’opera d’arte, è magnifica. Finora l’abbiamo usata cinque volte e ne siamo molto contenti. Ma, come ho detto all’inizio a proposito di mettere le cose in prospettiva, baby ‘baric ancora lavora e funziona molto bene. Per me baby ‘baric è una storia d’amore lunga e nostalgica; non dimenticherò mai i miei amori. Sono quindi ben felice di annunciare che entrambe le camere sono in funzione, e ci aspettiamo che entrambe continuino a funzionare per altri 10 o 15 anni prima che cominciamo a pensare a qualsiasi alternativa.

Abbiamo finito di installare la nuova camera Haux a Sharm alla fine di marzo 2011. Abbiamo ritardato un po’ a causa della " gloriosa rivoluzione" che era scoppiata il 25 gennaio e che, successivamente, ci ha penalizzato causando un drastico calo nel numero di turisti. Abbiamo perso un enorme numero di visitatori. Si stima che quest’anno abbiamo perso l’80-85% di turisti, e ne siamo fortemente colpiti. Ci auguriamo che andrà meglio non appena avremo stabilità, perché non siamo retti da un regime che non apprezza il turismo e speriamo che il turismo rimanga una delle principali fonti di reddito per questo paese. Sarebbe un peccato perdere tutto quello che abbiamo costruito.

 

Scarica l'articolo

Immergiti nelle storie
più recenti, prima di
chiunque altro.

Iscriviti
alla newsletter di
Alert Diver.