Photo by: Claudio Di Manao

BLU PULITO 2024 – quando i subacquei si divertono anche da spazzini

Ogni anno GODiving e Gruppo Giovanile Consulta del Comune di Porto Ceresio insieme a DAN come media partner, organizzano la pulizia del lago. Questa edizione rivela alcune interessanti novità.

Per essere ad inizio ottobre, anche se sono le nove del mattino, fa un po’ fresco e il cielo sul Ceresio sa di nebbia che si è appena alzata ma non se ne vuole andare. Bombole, casse di attrezzature e tre gazebo con loghi e bandiere, rispettivamente di Go Diving, Gruppo Giovanile Consulta e Paul Watson Foundation, incuriosiscono i passanti che percorrono il piazzale alla fine del lungolago. Partecipano i Bersaglieri dell’associazione locale con dei volontari, l’Autorità di Bacino con un gommone, e l’Associazione Alpini con la fornitura di alcune attrezzature. Più i subacquei. Un centinaio di persone in tutto.

Guidalberto Gagliardi, di GODiving, è come al solito, molto attivo e coordinare l’evento con l’immancabile sorriso stampato sulla bocca. Mi comunica subito che la temperatura dell’acqua è di 18°C. Osservo che sembra anche insolitamente limpida.

“Aspetta che cominciamo a smuovere oggetti dal fondo…” – mi risponde lui con ghigno luciferino.

Ridiamo. Sappiamo bene cosa succede in acqua durante una pulizia del lago: si sollevano dal fondo nuvole di palta e in breve l’immersione assume le caratteristiche di qualcosa che i subacquei britannici delle ‘quarries’ chiamano ‘Braille-Dive’: una immersione a tentoni. I ragazzi, si fa per dire, di Only Sub di Oleggio e di Cassano Magnago sono quasi tutti istruttori DAN Europe e ci tengono a farmelo notare. Abbiamo la sensazione di conoscerci. Scopriamo che le occasioni potrebbero essere state un centinaio tra EUDI, immersioni in Liguria, eventi DAN o ScubaPortal. Il piccolo mondo dei sub ha un vasto areale.

Ecco che partono i briefing, per i subacquei e per chi assiste da terra. Dieci cariole dieci e altrettanti teli di plastica e secchi vengono posizionati e stesi sul lungolago pensile davanti ai numeretti appesi alla ringhiera esterna. I subacquei sono pronti a coppie sotto ogni postazione e si calano i secchi forati. Il gommone dell’Autorità di Bacino è appena fuori per impedire ai natanti di avvicinarsi ai subacquei. Guidalberto è sott’acqua, esattamente davanti alla mia postazione e in superficie a coordinare c’è un ragazzo. Si chiama Francesco Pio Miceli, e è il capo del Gruppo Giovanile Consulta del Comune di Porto Ceresio, che con GODiving ha messo in piedi tutto l’ambaradan. Mi racconta una cosa che m’era sfuggita, forse la più interessante di tutte. Mi dice che in giro per il paese, nelle traverse, e sulla spiaggia ci sono 40 volontari che si stanno occupando di rimuovere mozziconi, plastica e cartacce. Si tratta di prevenzione, osserva. Tutto ciò che è sul suolo alle spalle del lago, con le piogge prima o poi finirà nel lago.

L’organizzazione è impeccabile, visto da sopra tutto funziona come un meccanismo ben lubrificato. Sott’acqua è lo stesso. 20 subacquei agiscono rigorosamente a coppie entro un limite di profondità di 15 metri, ma quasi nessuno si spinge oltre i 10. Si lavora con i guanti e ogni coppia ha un sacco di plastica dalla trama rinforzata. In pochi minuti s’alza la sospensione dal fondale smosso. Si avanza nella fuliggine cercando gli oggetti da recuperare. Quando il sacco diventa troppo pesante per poterlo trasportare in sicurezza si deposita in uno dei secchi forati sul fondo.

Due strattoni alla cima è il segnale, i secchi vengono issati sul pontile. C’è un po’ di tutto. Scarpe, lattine, bottiglie, macinini, tantissimi interruttori in ceramica, e – ahimè – un filtro dell’olio e dei componenti elettronici. Ma anche gamberi, uno dei quali, inconsapevole della sua imminente liberazione, si accanisce sui guanti di un bersagliere. Saranno le undici, il sole ha deciso affacciarsi e la passeggiata si popola di famiglie, di coppie e di gruppetti di soli maschi molto adulti che si parlano come se fossero a dieci metri di distanza l’uno dall’altro. Sono le donne a fermarsi più spesso. Gettano occhiate alle cariole, commentano. Non possono credere che nel loro lago ci sia tutta quella spazzatura. La gente di lago ha amore per il lago, sente un vincolo sacrale.

Ed è forse questo il più grande effetto di ogni pulizia dei fondali perché l’occhio, in quel momento, vede. Vede l’andirivieni di rifiuti e allora il cuore duole. Vede gente che s’è presa la briga di tuffarsi nell’acqua freddina per raccogliere e poi smaltire i rifiuti nell’interesse della comunità. Uomini e donne contemplano in silenzio il bottino accatastato sul piazzale: 500 kg per questa edizione. Si ride, ogni tanto, delle cose strane. Dal cartello pubblicitario al water, ad un vecchio fucile dalla canna misteriosamente ritorta.

L’impressione, fra tutti, è che tra rifiuti vecchi, sfuggiti o ignorati, e rifiuti nuovi, la spazzatura nel lago stia diminuendo. E sia meno pericolosa. Son tutti d’accordo su un fatto: una volta trovavi batterie, vernici e latte d’olio. Secondo Guidalberto Gagliardi e Oliver Casagrande, altro istruttore sub di GODiving, negli anni precedenti trovavi molti più rifiuti in plastica (cannucce, pacchetti di snack e assorbenti) mentre quest’anno i subacquei hanno potuto dedicarsi alle bottiglie di vetro.

È il segno, spero, che qualcosa sta davvero cambiando nei comportamenti. Non saprei dire quanto sia dovuto alle cariole che hanno fatto avanti e indietro nelle edizioni passate. Ad ogni modo la sensazione è che si stia andiamo verso il giorno in cui non ci sarà più bisogno di pulire i fondali del Ceresio. Lo dico quasi con rammarico. Vi prego, aspettate a lanciarmi le sedie: noi subacquei ci divertiamo sempre un casino, quando c’è da stare insieme e andare sott’acqua, anche a raccogliere vecchie ciabatte con visibilità zero. E poi la pizza… e il banco con i nodini di mozzarella fatta sul posto…


Sull’autore

Membro DAN dal 1997, Claudio Di Manao è Istruttore subacqueo PADI e IANTD, a Sharm el Sheikh in Egitto scrive e pubblica ‘Figli di Una Shamandura’, il primo di una fortunata serie di libri ironici sulla vita di subacquei e istruttori in Mar Rosso. Collabora con magazine, radio e quotidiani a diffusione nazionale occupandosi dei temi che più gli stanno a cuore, come l’ambiente marino, i viaggi e la sicurezza in mare. Tra le sue collaborazioni: Corriere del Ticino, ImperialBulldog, Radio Svizzera, Alert Diver, ScubaZone, Nereus.

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